STUDIARE
LE REGIONI
ITALIANE:
IL VENETO
di ELETTRA MARIA CASTELLI
INTRODUZIONE:
LO STUDIO DELLE REGIONI
In questo articolo, ci occuperemo dello
studio delle regioni, intese come
unità amministrative, economiche e
politiche. Abbiamo preso in esame
una sola ma assai rappresentativa regione,
il Veneto, ritenendo non opportuno
soffermarci sul quadro fisico e politico di
tutte le venti regioni.
Due sono le ragioni di tale scelta:
- La necessità di delimitare la materia da
trattare: non è possibile delineare un
quadro informativo di ogni singola regione,
vista la vastità di informazioni e
di dati da selezionare e includere nell’articolo;
- La proposta di un percorso di apprendimento
flessibile, in grado di essere
adattato secondo le varie esigenze.
Esaminando una delle regioni più rappresentative
dell’Italia, possiamo fornire
agli insegnanti ed agli alunni degli
strumenti di selezione, analisi, rielaborazione
e sintesi, che possono essere
utilizzati per lo studio di tutte le
altre regioni.
Gli obiettivi d’apprendimento al termine
della 5a classe, contenuti nelle indicazioni
nazionali, ad un primo esame sembrano
non contemplare lo studio approfondito
e sistematico di ciascuna regione
italiana.
...Ma la costruzione di un
curricolo organico di geografia per le
classi quarte e quinte presuppone l’introduzione
e lo sviluppo dell’argomento
regione naturale e regione come unità
politico-amministrativa. Diviene così
prioritario trattare l’argomento regione
nella sua specificità, al fine di fornire
agli alunni le basi sia per la conoscenza
e la comprensione dei rapporti che intercorrono
tra l’uomo e l’ambiente naturale
sia per la riflessione sul sistema
regione, inteso come “ambiente organizzato”,
costituito da un insieme articolato
di relazioni storiche, culturali, sociali,
amministrative ed economiche che
legano i singoli individui.
Lo studio delle regioni, in questo nuovo
curricolo, dovrà superare i metodi tradizionali,
basati sulla memorizzazione di un
numero elevato di dati, relativi alla morfologia
e all’assetto amministrativo, per
puntare:
- al confronto, in classe, delle informazioni
(selezionate da libri di testo o altri
supporti) con le esperienze personali
e le osservazioni di contesti reali;
- al potenziamento del lavoro di ricerca
e di analisi, condotto attraverso attività
di gruppo;
- al ricorso a linguaggi prevalentemente
iconici e allo svolgimento di attività interattive
per una migliore acquisizione
dei nuclei principali di conoscenza.
DESTINATARI
Gli alunni delle classi quinte della scuola
primaria.
OBIETTIVI FORMATIVI
n Acquisire capacità operative di base,
relative alla disciplina.
n Acquisire atteggiamenti mentali di
indagine e previsione, che agevolino
il bambino nel delicato processo di
interrogazione sui fenomeni osservati
e sulla realtà circostante, di formulazione
di ipotesi di spiegazione,
per giungere poi alla comprensione
che ogni ambiente è un insieme
complesso, costituito da elementi
che al suo interno esercitano funzioni
e relazioni.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
L’alunno/a:
• Si rende conto che lo spazio geografico
è un sistema territoriale, costituito
da elementi fisici e antropici legati da
rapporti di connessione e/o di interdipendenza;
• Sa localizzare sulla carta geografica
dell’Italia la posizione delle regioni fisiche
ed amministrative;
• Conosce le caratteristiche fisiche,
antropiche, economiche e storicoculturali
delle regioni amministrative
italiane;
• Sa operare comparazioni fra le varie
regioni italiane;
• Riconosce i principali beni culturali ed
ambientali presenti nel territorio;
• Sa individuare gli elementi caratteristici
del paesaggio attraverso le immagini;
• Sa immaginare situazioni differenti e
formulare ipotesi per spiegare i diversi
fenomeni;
• Ricorre a diversi strumenti di indagine
per la raccolta di dati significativi e
per “leggere” ed interpretare i diversi
contenuti;
• Utilizza in modo appropriato i termini
specifici della disciplina...
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